Qualcuno potrebbe domandarsi il motivo della
creazione di un altro partito politico in questa nostra Repubblica che certamente abbonda di
partiti politici.
La domanda è legittima, ma la risposta è
questa: colui che si pone la domanda non è
pensionato,
invalido, anziano, ammalato, giovane o meno giovane, cassaintegrato o disoccupato, ecc.
Questi, infatti, hanno sentito in modo
irrefrenabile e non più dilazionabile la necessità di associarsi in maniera pregnante e
determinante; in una maniera, cioè, diversa da quella che ha informato ogni altro tipo di
associazione finora adottata per la categoria.
Hanno preso coscienza
di una dura realtà: sono sempre stati sprovvisti di un mezzo (strumento, meccanismo)
idoneo alla tutela dei propri diritti, all'affermazione della propria multiforme personalità
ed al soddisfacimento dei propri vitali interessi.
La presente esclusione organica e sistematica
dal processo produttivo del reddito nazionale li hanno tenuti sempre in una posizione di secondo
piano rispetto al lavoratore del quale, quindi, non hanno goduto i risultati di battaglie
rivendicative pur sopportandone sempre i risvolti negativi; nell'ambito delle forze politiche
attuali, poi, l'apporto del pensionato,
invalido, anziano, ammalato, giovane o meno giovane, cassaintegrato o disoccupato, ecc. è stato sempre ritenuto, a torto, di
secondaria importanza ed i loro voti considerati ed appetiti come mero numero e non come
centro di interessi da salvaguardare al pari, se non con carattere di priorità, rispetto
agli altri.
Basterebbero solo queste brevi considerazioni
ma ve ne sono ben altre per chiederci se, a questo punto, l'ipotetico interlocutore intenda
ancora riproporre la domanda di cui sopra.
E noi gli rispondiamo che abbiamo deciso di
costruire nel marzo 2001 il Partito
Pensionati Invalidi perchè vogliamo finalmente effettuare
direttamente le nostre scelte e non più inutilmente implorare questo o quel partito perchè
si renda portavoce dei nostri innumerevoli ma sacrosanti bisogni sempre trascurati se non
ignorati o talora artificiosamente esclusi.
IL Partito
Pensionati Invalidi, dunque,
rispecchia una semplice riflessione "se siamo uniti diventeremo qualcuno, se siamo
divisi continueremo ad essere nessuno!".
Qualcuno dobbiamo essere, non solo per noi, ma
per tutto il Paese che ha bisogno oggi come non mai dell'apporto saggio, consapevole e
responsabile di chi ha operato, in ogni campo di lavoro, per anni, mettendo a frutto
esperienza e progressiva capacità in tutti i settore vitali del Paese.
La vita si va deteriorando ogni giorno di più
con progressione geometrica; uomini politici che hanno, mostrato inefficienza nel raddrizzare le sorti dell'economia.
La delinquenza impera, la corruzione,
l'inettitudine, l'incultura sono tutti aspetti drammatici dell'odierna società nella quale
pertanto il pensionato,
invalido, anziano, ammalato, giovane o meno giovane, cassaintegrato o disoccupato, ecc. vive sempre peggio poichè soprattutto su di lui si
scaricano, da un lato, gli effetti deleteri dell'inflazione, atteso che la pensione non si
adegua al ritmo del salario e del costo della vita, e dall'altro gli effetti della violenza
che, notoriamente, si accanisce contro gli indifesi.
Obiettivi principi ed inalienabili sono
dunque, per il Partito Pensionati Invalidi
la libertà, la democrazia nell'ordine, la meritocrazia, la giustizia sociale, tutte finalità convergenti per il miglioramento della
qualità della vita e della persona umana che dall'appiattimento, dal livellamento in basso,
dal rilassamento e dal dogma acritico può solo uscirne mortificata se non annientata ed
annullata.
Il Partito
Pensionati Invalidi avversa
il tentativo di abbattere gli istituti di democrazia formale che, anzi, vanno quotidianamente
e senza soluzione di continuità, arricchiti di democrazia sostanziale e quindi di contenuto
socialmente valido.
Il Partito
Pensionati Invalidi Accetta i presupposti e le finalità della
Costituzione Italiana e, pertanto, si proclama pluralista dal punto di vista ideologico,
filosofico e religioso, internazionalista nel convincimento che la persona umana non ha nè
frontiere, nè barriere, nè fisiche nè psichiche e che l'individuo deve incessantemente
anelare alla pace combattendo con fermezza tutto ciò che ad essa costituisce attentato.
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